Michelle William? Senza parole o tante parole
Michelle William
SE AL POSTO DEL BAMBINO CI FOSSE STATO UN GATTO O UN CANE ALCUNI AVREBBERO AVUTO MENO PIETA’ NEI RIGUARDI DELL’ATTRICE, ANCHE NEI COMMENTI
A volte rimango basita nel leggere certi commenti sotto alcuni post. Ieri per esempio ho condiviso il seguente post
Michelle William
e nel leggere i commenti sono rimasta, come si suol dire, senza parole. Il post è molto chiaro e parla di un fatto oggettivo. Un post che non dà nessun giudizio personale. Un post che confronta solo due modi diversi di vedere la vita nascente. Nonostante questo alcune persone si sono scagliate contro di me dicendomi che non dovevo giudicare.
Ho quindi compreso che vi è una grande incapacità di discernimento da parte della attuale società.
Non solo incapacità di discernimento nella lettura, ripeto che nel post non vi è nessun giudizio ma solo i dati oggettivi, ma incapacità di discernere su ciò che si deve giudicare e condannare.
Michelle William
Dopo aver letto certi commenti ho quindi deciso di scrivere questo articolo per giudicare, sì in questo caso proprio per giudicare il discorso dell’attrice Michele William che ha divulgato a mezzo mondo durante la premiazione del Golden Globe. Un discorso orribile, in cui esalta l’uccisione di suo figlio nel grembo:
«Sono grata per il riconoscimento ricevuto. E sono anche grata di vivere in un momento per la nostra società, in cui esiste la possibilità di scelta perché ogni donna deve essere padrona del suo corpo ed a lei sta la scelta. Ringrazio quel bambino che ho abortito, perché grazie al suo sacrificio ho fatto carriera, se lui non fosse stato sacrificato, oggi non sarei qui ed il bimbo che porto nel grembo non potrebbe avere una vita agiata. Credo che anche questo bambino che ho nel grembo ringrazierà un giorno per il sacrificio del fratellino abortito. Perché come donne e ragazze, possono accadere al nostro corpo cose che non abbiamo scelto. Ho fatto del mio meglio per vivere la mia vita, che non è solo una serie di eventi che mi accadono, se mi guardo indietro posso vedere il segno della mia calligrafia dappertutto, disordinata e scarabocchiata, e in altri momenti attenta e precisa. Ma tutto scritto di mio pugno. Non sarei stata in grado di farlo senza la consapevolezza del mio diritto di donna, di scegliere quando e con chi avere un figlio. Quindi, donne dai 18 ai 118 anni, quando è il momento di votare, per favore, fatelo nel vostro interesse personale. È quello che gli uomini fanno da anni, motivo per cui il mondo assomiglia molto a loro, ma non dimenticate che siamo il più grande organo di voto in questo paese. Ricordatevi donne che a voi sta la scelta di sopprimere o meno un bambino nel vostro grembo e nessuno deve farlo al vostro posto, perché nulla è più importante della vostra carriera. Un giorno guardando il vostro bambino potreste piangere di pentimento per aver perso l’opportunità di carriera per mezzo di quella gravidanza. La donna deve essere libera di scegliere».
Michelle William
Prima di scrivere a vanvera nei commenti provate a pensare se al posto del bambino ci fosse stato un cane o un gatto, forse vi commuovereste di più.