Il dolore è il compagno dell’uomo
Il dolore è il compagno dell’uomo; si nasce piangendo e quando si muore una lacrima ancora esce dagli occhi; Ci sono nella vita anche delle rose, ma presto appassiscono e non sono mai senza spine.
Per colui che non ha la luce della fede, il dolore è un problema inesplicabile. Noi consideriamolo alla luce soprannaturale ed in tal modo non solo sapremo spiegarlo, ma saremo anche in grado di apprezzarlo.
Origine del dolore
Dio ha creato e continua a creare per amore, per rendere partecipi della sua felicità tutti gli esseri. Creò per primi gli Angeli, puri spiriti, a sua immagine e somiglianza, per beatificarli della sua presenza. Però Egli mise alla prova la loro fedeltà; una parte rimase fedele, un’altra parte si ribellò con a capo Lucifero, l’Angelo più bello del Paradiso. Subito Dio creò l’inferno, luogo dei tormenti, e vi precipitarono tutti gli Angeli ribelli, che ora chiamiamo demoni. Per queste infelici creature alla gioia si sostituì l’eterno dolore.
In seguito il Signore creò altri esseri ragionevoli, di natura inferiore agli Angeli, per renderli felici su questa terra ed ammetterli poi nell’altra vita alla sua visione beatifica. Infatti, il primo uomo, Adamo, e la prima donna, Eva, furono posti nel Paradiso terrestre, luogo di delizie. Niente mancava per essere felici.
Dio li mise alla prova esigendo da loro una testimonianza di amore e di fedeltà. Adamo ed Eva peccarono, mangiando il frutto proibito; il peccato fu molto grave, fu peccato di disubbidienza e di superbia, volendo diventare simili a Dio.
Commesso il male, il Creatore spogliò di molti doni i nostri progenitori e ne restarono privi anche i loro discendenti. Allora entrarono subito nel mondo le sofferenze, la fatica del lavoro quotidiano, le malattie, la morte e tutto il cumulo di miserie che oggi riscontriamo in questa valle di pianto. Il dolore è dunque conseguenza del primo peccato .
Il dolore è un male?
Il male è la privazione del bene. Il dolore, venendo dalla privazione di ciò che ci dona piacere, come tale si dice che è male. Tuttavia se è male riguardo agli uomini, non è tale riguardo a Dio. Davanti alla Divinità è vero male soltanto il peccato.
L’Uomo dei dolori
Essendo il dolore l’eredità di ogni creatura, il Figlio di Dio, facendosi uomo, volle abbracciare ogni specie di sofferenza, sino a farsi chiamare l’ “Uomo dei dolori”.
Gesù Cristo durante la sua vita terrena volle soffrire innanzi tutto per scontare le iniquità umane e dimostrarci il suo amore e poi per nobilitare la sofferenza e per insegnare a tutti come si debba soffrire.
Le anime privilegiate
Anche Maria, la Vergine Santa è la Donna addolorata, Colei che ha sofferto per amore, dolori insopportabili, ecco perché è definita Corredentrice del genere umano, ma neppure gli Apostoli e gli altri Santi furono risparmiati dal dolore, poichè più una persona avanza nella santità e più cresce in essa la sofferenza. Se si riscontra infatti la vita dei più grandi Santi, subito si constata come la sofferenza è in proporzione allo loro santità.
La storia della Chiesa enumera tanti Stimmatizzati. Sono costoro, uomini e donne, anime privilegiate da Dio e chiamate ad un alto grado di perfezione. Come segno di predilezione, il Signore ha loro donato in parte i dolori della sua Passione; difatti gli Stimmatizzati hanno alle mani ed ai piedi le ferite sanguinanti ed al costato una ferita nella direzione del cuore. Impariamo da loro, anche se è davvero un atto eroico saper soffrire. Padre Pio diceva: Tutti vengono per farsi togliere la croce, ma nessuno viene per imparare a portarla.