Il digiuno: anche il Figlio di Dio digiunò per quaranta giorni
In un luogo solitario, tra pietre e cespugli, passeggia lentamente un uomo; un volto dignitoso, ma dimagrito. Da quaranta giorni e quaranta notti sta nel deserto, intento alla preghiera e praticando il digiuno più rigoroso; ormai ha fame. Con la preghiera ed il digiuno si è preparato alla missione della sua vita pubblica è Gesù, il Figlio di Dio fatto Uomo, il Redentore dell’umanità.
Il digiuno è fondamentale! Non lo dice solo la Chiesa, ma lo dice anche la Madonna, a Medjugorje, a Fatima, a Lourdes. Ma la conferma di quanto sia importante il digiuno c’è la dà Cristo stesso. Eppure Lui non aveva bisogno di farlo, ma lo ha fatto e non per un giorno o due, ma per quaranta giorni.
Perchè digiunare?
Perchè aiuta ad educare il nostro corpo al sacrificio, a saper rinunciare ai piaceri errati, a darci delle regole, a saper sacrificare noi stessi. Il digiuno però non è solo uno strumento da palestra per l’anima ma anche un modo per dire: Per te io rinuncio! Un modo per dimostrare a Dio il nostro amore. “L’Amore lo si dimostra sacrificandosi”. Il digiuno ci purifica non solo nell’anima ma anche nel corpo. Il digiuno non nasce nel Nuovo Testamento, anzi, lo troviamo spessissimo anche nell’Antico Testamento.
Nella tradizione ebraica, infatti, digiunare vuol dire propriamente ‘inchinare l’anima’. Questo perché nell’antropologia biblica l’uomo è inseparabilmente spirito, cuore e
carne; indebolire, abbassare le pretese dell’io è dunque, riconoscere che soltanto Dio è Dio, e davanti a Lui noi siamo, creature limitate oltre che peccatori. “Digiunare vuol dire confessare la totale dipendenza da Dio, attribuire solo a Lui il potere e la gloria.” (Bruno Forte).
Ci sono molti passi nella Bibbia che parlano del digiuno, ne chiariscono gli scopi e i benefici. Il libro del Levitico prescrive: “Nel mese settimo, il 10 del mese, digiunate e non fate nessun lavoro… di tutti i vostri peccati sarete purificati alla presenza del Signore…” (Lev.16,29;31). E’ il digiuno del giorno dell’Espiazione, il Kippur. Qui il digiuno appare quindi nella sua funzione purificatrice. Nel I° libro di Samuele gli Ebrei digiunano e confessano a Dio la loro infedeltà, per ottenerne l’aiuto contro i Filistei e in altri episodi narrati dalla Bibbia, assume il significato di una penitenza solenne compiuta per ottenere il perdono dei peccati, l’intercessione per la salute (IISam. 12,16), anche in segno di lutto (Giuditta, 8,5-6). Ogni preghiera importante rivolta a Dio, era ritenuta più forte se accompagnata dal digiuno, e la Madonna ce lo conferma nelle apparizioni: “Digiunammo dunque e invocammo il nostro Dio per questo motivo; ed Egli ci esaudì.” (Esdra 8,21-23) Ci sono molte altre pagine della Bibbia che richiamano la forza spirituale del digiuno. Voglio ricordare poi una sua funzione particolare, quella di prepararsi a ricevere una visione, che troviamo in Daniele 10,3: “feci penitenza per tre settimane, non mangiai cibo prelibato… il ventiquattresimo giorno vidi un uomo..”e nel racconto di Mosè quando riceve le tavole della Legge (Es 34, 28).
Il digiuno non basta
Attenzione, il digiuno non basta, infatti a cosa serve digiunare se poi non amo il mio nemico? A cosa serve digiunare se poi non riesco a farne a meno della vendetta, dell’odio, della gelosia, dell’invidia? In Zaccaria infatti leggiamo: “Ecco voi digiunate tra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui…. Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique…. Rimandare liberi gli oppressi… dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne”; ancora in Zaccaria 7,5-12: “Quando avete fatto digiuni e lamenti nel quinto e nel settimo mese… lo facevate forse per Me?…. Praticate la giustizia e la fedeltà: esercitate la pietà e la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. Non frodate la vedova, l’orfano e il pellegrino, il misero e nessuno nel proprio cuore trami contro il proprio fratello.” Non serve digiunare quindi se poi non mettiamo in pratica la legge di Dio.
Concludendo: il digiuno ha una funzione di purificazione dai peccati e di rafforzare le suppliche a Dio, prepara a ricevere “la vicinanza speciale di Dio” e quindi avvicina a Dio, a patto però, che ogni giorno ci allontaniamo dal male e seguiamo la via della virtù come ci insegna il Vangelo.