Don Dolindo Ruotolo e Padre Pio, due vette di santità
Padre Pio diceva: Cosa venite a fare qui a San Giovanni Rotondo voi di Napoli? Avete Don Dolindo che è un santo sacerdote (PADRE PIO) don Dolindo Ruotolo, sacerdote e terziario francescano. Un amanuense dello Spirito Santo, una Sapienza infusa dall’alto, un taumaturgo di non minor potenza del confratello cappuccino, uno stigmatizzato di Cristo già nel nome, un figlio prediletto della Vergine iniziato alla sapienza delle Scritture, un servo fedele che volle essere il nulla del nulla in Dio e il tutto di Dio negli uomini.
Questo santo sacerdote fu un anticipatore del Concilio Vaticano II, propugnò, tra l’altro, la Messa vespertina, la Comunione al venerdì Santo, la revisione delle norme riguardanti il digiuno eucaristico, la riforma liturgica.
Innumerevoli fedeli lo seguivano, persone umili, professionisti, scienziati, come Enrico Medi che ogni giorno si recava e si sedeva ai piedi di Padre Dolindo per ascoltare la sua parola.
A Napoli tutti lo vedevano camminare con in mano una borsa di pezza nera, piena di pietre per una penitenza che gli pesava molto, perché soffriva di un’artrosi che lo aveva letteralmente piegato in due. Nell’altra mano aveva sempre la corona del rosario, dal quale non si staccava mai, per pregare per tutte le anime che gli confidavano le loro pene. La sua vita fu una offerta continua, fu Ostia vivente consumata con amore alla Chiesa.
Padre Dolindo fu calunniato e rispose con l’amore a chi lo calunniava, pregava per loro e quando li incontrava attraversava lo strada per baciargli la mano. Non permetteva a nessuno di parlare contro i suoi calunniatori. Isolato e calunniato scriveva ogni giorno alle sue figlie spirituali per sostenerle e prevenirle da giudizi sulla Chiesa Santa e Immacolata.
E’ stato un Santo, e ne ha avuto tutti i carismi: bilocazione, esorcismi, profezia, vivendo sempre in pieno tutte le virtù di umiltà, obbedienza, silenzio. Ma da un Santo ci si aspettano i miracoli, ed innumerevole è la documentazione di eventi straordinari concessi da Dio per sua intercessione.
Padre Dolindo ha soprattutto lasciato una mole immensa di scritti di mistica, di ascetica, e altri scritti come gocce di balsamo per molte anime. Ma la sua opera più grande è il suo immenso commento alla Sacra Scrittura, dettagliando ogni libro della Scrittura fin nei minimi particolari. Un’opera la cui lettura è sorgente di grandi miracoli, soprattutto conversioni, per le anime che in tale lettura si formano e crescono, miracoli avvenuti ieri, oggi e sempre a tutti quelli che si nutrono della Parola di Dio.
Grazia Ruotolo