Riscopriamo la meditazione della Parola di Dio
Specialmente in questo momento storico bisogna riscoprire la lettura e la meditazione della Parola di Dio. Il Vangelo ha sempre la capacità di illuminare i giorni bui e sa svelare i segreti nascosti nelle nostre giornate caotiche, e le corrispondenti soluzioni spirituali e materiali. È portatore di speranza nei tempi nei quali noi sappiamo solo vedere problemi e siamo vinti dalle nostre paure.
Dobbiamo assolutamente riscoprire la meditazione della Parola
Pensiamo all’ansia soprattutto delle persone più fragili; pensiamo alla lotta che ingaggiano gli operatori sanitari, pensiamo allo sgomento per le famiglie che hanno subito lo stravolgimento totale delle proprie abitudini, pensiamo alla paura di commercianti e del mondo produttivo in generale. Pensiamo a tutti noi, colti di sorpresa dalle “giuste” restrizioni che il Governo impone per limitare la diffusione del contagio.
A tutti i digiuni si poteva pensare, iniziando la Quaresima, ma non certo al digiuno dall’Eucarestia.Abbiamo pensato spesso al digiuno dai dolci, al digiuno dai nostri vizi o dalle nostre dipendenze ma non avremo MAI pensato a digiunare dall’Eucaristia.
Quanti cristiani vi debbono rinunciare per molto molto tempo. Per settimane o per mesi, per l’assenza di Chiese, raggiungendole a costo di lunghi spostamenti a piedi o con i propri mezzi. A tal proposito voglio raccontarvi un’esperienza personale: Alcuni anni fa, in fase di discernimento personale, fui ospitato da alcuni francescani presso il santuario di Meryem ana (Casa di Maria) in Turchia nella regione di Efeso. Qui ebbi un’esperienza importante a riguardo. Essendo custodi del luogo, i francescani cappuccini ne erano anche responsabili. Una sera verso l’orario di chiusura del santuario, venne una famiglia con due bambini a visitare la Cappella, il frate cappuccino li accolse amorevolmente e chiese loro se avevano partecipato alla messa e ricevuto l’Eucarestia, dispiaciuta la coppia rispose che avevano trovato molto traffico, avevano percorso circa 200 km per raggiungere il luogo, naturalmemnte durante il percorso non vi erano chiese dove andare. Questo fa capire l’attaccamento dei pochi cristiani presenti in Turchia ( 0,2%). Allora il fratello propose loro di ricevere l’Eucarestia, la reazione di tutta la famiglia, bambini compresi, la potrei paragonare alla felicità di un occidentale alla notizia di aver vinto un milione di euro alla lotteria. La loro gioia fu immensa, mi emozionai al punto di commuovermi, mai assistito ad una scena simile. Al termine di queste restrizioni, credo che la maggior parte di noi cristiani ci emozioneremo come quella coppia turca, essendo stati privati a lungo dalle nostre tradizioni religiose, e quando sarà, ricordiamoci che a confronto di queste popolazioni siamo graziati, abbiamo a disposizione chiese e sacerdoti molto facilmente, rendiamocene conto.Questo digiuno ci può far capire qualcosa del dramma delle comunità che senza messa sono quasi ogni settimana, ci può far riflettere.
Giorni di apprensione per le persone malate e per la diffusione del virus, giorni di impegno al fronte per il personale medico, infermieristico e sanitario, giorni impegnativi per governanti e forze dell’ordine, giorni di fatica per la chiusura di scuole e di servizi, giorni di ansia per il futuro delle nostre attività produttive, giorni di mancanza per la privazione dei momenti comunitari, soprattutto per la mancanza dell’Eucarestia.
Questa Quaresima è “povera”, siamo stati privati di molte cose, ma nella sua povertà cerchiamo opportunità, esperienze che possono dare alla nostra Fede un’occasione preziosa di purificazione e di crescita.Buona Quaresima 2020. Tanta Pace.
Fabrizio Lazzari