L’amore tra l’uomo e la donna da’ senso all’universo.
Dio è la sorgente dell’amore e della felicità
dell’uomo e della donna
Questa interessante riflessione di don Massimo Lapponi ci permette di riscoprire il vero senso del rapporto d’amore tra l’uomo e la donna. Fin dalle origini Dio volle che, attraverso il loro amore, l’uomo e la donna avessero l’intuizione della vita eterna e della felicità di Dio. Bello da leggere e meditare insieme al nostro sposo o sposa.
la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta
Dice la Bibbia che, dopo che Adamo ebbe ammirato e preso possesso della natura creata, ed ebbe dato un nome a tutti gli animali, «non trovò un aiuto che gli fosse simile» (Gn 2, 20).
«Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna (Isha) perché dall’uomo (Ish) è stata tolta”» (Gn 2, 21-23).
l’uomo e la donna acquisiscono una conoscenza più profonda di Dio
Dio fa un passo ulteriore nell’opera della creazione: al di sopra del mondo naturale appare una creatura meravigliosa, che ha la stessa nobiltà spirituale dell’uomo. Così, quando l’uomo vede la donna, non la domina, come aveva fatto con gli altri esseri, ma le dà il suo stesso nome. Essi hanno la stessa natura spirituale e perciò l’uomo ora non è più solo e, attraverso l’amore che unisce lo sposo alla sposa, ambedue acquisiscono una conoscenza più profonda di Dio: Dio non è più il Signore misterioso e lontano della maestà del creato, ma è la sorgente dell’amore e della felicità.
Così la donna appare come il coronamento della creazione. L’intero universo coopera alla formazione del suo essere e della sua bellezza e attraverso il loro mutuo amore l’uomo e la donna hanno l’intuizione dell’infinita vita e felicità di Dio e aspirano a divenirne partecipi.
Il fatto misterioso che, attraverso il loro amore, l’uomo e la donna generano nuove vite sembra una sorta di risposta alla loro aspirazione ad una vita più alta. Essi aspirano a partecipare alla vita infinita di Dio e Dio dona loro una discendenza infinita. Non è questa discendenza una promessa – sebbene velata – che la vita infinita di Dio sarà un giorno generata nel mondo?
il peccato dell’uomo e della donna rovinò il meraviglioso progetto di Dio
Ma sappiamo che questo meraviglioso progetto fu attraversato e rovinato dal peccato dell’uomo e della donna. Cedendo alla tentazione del maligno, la donna non volle perseverare nel suo ruolo di rivelazione di Dio all’uomo, e l’uomo accettò di essere alienato da Dio.
Il risultato fu che l’uomo non considerò più quale suo fine più alto l’amore, la generazione e la cura della vita, insieme all’aspirazione ad essere partecipe della vita divina, ma regredì ad uno stato inferiore e considerò suo vero fine il dominio del mondo naturale.
Perciò la donna fu relegata nella sfera privata ed ebbe un’influenza diminuita sull’uomo, essendo considerata più un piacere fisico che una compagna spirituale.
la donna cercò di prevalere sull’uomo
La donna, essendo fisicamente più debole, volle vendicare l’inferiorità alla quale era stata forzata cercando di prevalere sull’uomo per mezzo della sua attrattiva fisica e della sua superiorità psicologica.
Così il legame nuziale, che ad ogni modo ancora esisteva, fu attraversato, per tutto il corso della storia umana, da un tragico conflitto.
L’orgoglio, l’egoismo, la crudeltà e la ribellione a Dio furono parimenti condivisi, se pure in modi diversi, dall’uomo e dalla donna.
Cristo venne a por fine a questa triste situazione ristabilendo il progetto originale di Dio. Egli portò su di sé ogni peccato, per cancellarlo sulla croce. Insegnò all’uomo l’umiliazione del proprio orgoglio e la riacquisizione del suo vero fine: l’amore e la cura della vita e la partecipazione all’infinita vita di Dio.
Ma il solo modo per realizzare questo progetto di redenzione era di ristabilire il vincolo originale tra l’uomo e la donna.
Perciò il primo frutto della redenzione fu il dono fatto al genere umano di una donna perfettamente santa, che avrebbe dato la vita umana a Cristo. Maria sarebbe stata un modello per ogni donna e un richiamo al suo vero fine per ogni uomo.
Cristo ricevette il suo corpo e il suo sangue da Maria. Su di lei tutto l’universo riversò la sua ricchezza e a sua volta ella glorificò la maestà della creazione di Dio elevandola al regno dell’amore. Ogni donna, fin dall’origine, avrebbe dovuto far questo e ogni donna deve farlo ora, seguendo l’esempio di Maria.
il mistero della vita e dell’amore di Dio
Ma Cristo insegnò all’uomo ad accostarsi al mistero dell’amore presente nella donna come al suo proprio fine e a scoprire, di là da esso, il mistero della vita e dell’amore di Dio a cui l’uomo e la donna sono chiamati a partecipare. Per far ciò l’uomo deve rinunciare al suo orgoglio e seguire Cristo sulla croce. E come Maria e le pie donne, mentre gli apostoli fuggivano, seguirono Cristo fino al sepolcro con la loro fedeltà e il loro amore, così le nuove donne devono seguire il loro esempio nella fedeltà e nell’amore ai loro sposi e ad ogni uomo.
«E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5, 25-27).
il vero fine dell’uomo e della donna nell’universo
Cristo, spargendo il suo sangue sulla croce, ha purificato l’orgoglio umano, ha ravvivato l’amore santo della donna e ha ristabilito il vero fine dell’uomo e della donna nell’universo.
L’amore rinnovato tra l’uomo e la donna, che dà il suo vero senso all’universo, è il frutto del sacrificio di Cristo. Il quale ha umiliato l’orgoglio dell’uomo, ha aperto il suo cuore all’amore e alla vera felicità; ha ristabilito la donna quale coronamento della creazione; ha fatto del mondo la dimora della vita divina partecipata da tutto il genere umano.
amore verginale e sacerdotale
Ma Cristo e Maria hanno insegnato anche un’altra via: la via dell’amore verginale e sacerdotale. Poiché il vero scopo e la sorgente dell’amore umano è l’amore divino, l’amore verginale è necessario per manifestare nel mondo la felicità soprannaturale a cui è chiamato il genere umano. L’amore sacerdotale è la presenza di Cristo stesso, il vero Sposo, e del suo sacrificio purificatore.
Per mezzo di queste due forme di amore consacrato, l’uomo e la donna sono aiutati a purificare il loro amore e a vincere la tentazione di ricadere nella carnalità peccaminosa.
Don Massimo Lapponi