Quando il cuore diventa pigro
Il cristiano deve sempre perseverare nella preghiera perché ci porta ad amare in modo puro, un cuore pigro infatti è un cuore che non ama, anzi direi; un cuore che non vuole amare, che si annoia di amare, e si perde tra quei falsi amori senza impegni, come la lussuria, i rapporti occasionali che non centra niente con l’amore. Un cuore pigro facilmente odia e disprezza, perché amare chi ci fa del male è troppo impegnativo. Un cuore pigro ama solo se stesso.
Bisogna sempre vigilare
L’errore di tanti è quello di considerare il cuore come un muscolo che pompa e niente di più! E’ davvero sbagliato, il Signore stesso apparendo a Santa Margherita Alacoque la invitò a prendere il posto che San Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse:
“Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Ciò sta ad indicare che nel cuore risiedono i sentimenti, quelli nobili ma anche ignobili. Il cuore segue i movimenti dell’anima e dello spirito. Quando abbiamo paura, batte forte! Quando siamo emozionati; batte forte! Avrà un significato?!
Ecco perché un cuore pigro, è come un cuore senza Dio perché svogliato nell’amare, nel donarsi, nell’essere aperto al prossimo. Affinchè ciò non accada, bisogna pregare, ma pregare bene, pregare con il “cuore”. Molti pregano frettolosamente, e questa non è preghiera. Molti pregano solo ed esclusivamente per se stessi e per coloro che amano: questa non è preghiera cristiana ma direi preghiera egoista, preghiera chiusa che porta il cuore a diventare pigro.
Come ci dice anche Papa Francesco “non dobbiamo permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità. Fare attenzione perché si può essere ‘cristiani addormentati’ – e noi sappiamo: ce ne sono tanti di cristiani addormentati, cristiani anestetizzati dalle mondanità spirituali – cristiani senza slancio spirituale, senza ardore nel pregare – pregano come dei pappagalli – senza entusiasmo, senza passione per il Vangelo.”
Sono consapevole che le vicende dolorose della vita spesse volte ci inaspriscono e il cuore inizia a diventare pigro, per poi pietrificarsi. Dobbiamo invece pregare con il cuore tra le mani e offrirlo ogni giorno a Gesù dicendo di scambiarlo con il suo. Sicuramente in questo modo, non cadremo nell’accidia, che è un grande male della vita spirituale di un cristiano.
L’accidia è quella pigrizia che fa precipitare, scivolare nella tristezza, che toglie il gusto di vivere e la voglia di fare. È uno spirito negativo, è uno spirito cattivo che inchioda l’anima nel torpore, rubandole la gioia. Si incomincia con quella tristezza, si scivola, si scivola, e niente gioia.”
Papa Francesco
Tutto questo lo leggiamo anche nel Vangelo di Luca dove Gesù mette in guardia dalla pigrizia del cuore e avvisa “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano […]. Vegliate in ogni momento pregando (21; 34-36)”. Gesù ci avverte e ci da anche la soluzione, cioè pregando, affinchè il mondo non ci divori con le sue luci abbaglianti. Con il suoi effimeri piaceri. Con le sue false ideologie e convinzioni. Solo pregando teniamo il cuore vigile
Il cuore non è stato creato solo per battere, ma per custodire l’amore, per donare l’amore, per amare incondizionatamente, come incondizionati sono i suoi battiti. Siamo incapaci infatti di aggiungere o togliere un solo battito. Il cuore va da sè, dobbiamo solo lasciare che vada nella giusta direzione.
Ugo Maggengo