Il libro dell’Esodo: La grande uscita
Il secondo libro della Bibbia chiamato appunto il libro dell’Esodo, dice anche di cosa il libro parla: infatti è il racconto della grande “uscita” degli Ebrei dalla schiavitù dell’Egitto. Dopo 430 anni di crescente oppressione, il grido degli Ebrei giunge all’orecchio di Dio che suscita Mosè come liberatore del suo popolo. Prima vengono colpiti gli oppressori con 10 piaghe, infine con la miracolosa apertura del Mar Rosso, gli Ebrei possono fuggire dalla schiavitù e incamminarsi in un cammino di 40 anni nel deserto dove re-impareranno a conoscere e seguire il loro Dio. Altro momento importantissimo di questo racconto, è quando Dio stesso consegna al suo popolo le regole per rimanere nell’alleanza, le 10 parole di vita per non morire, i 10 comandamenti cioè.
Sarà solo alla fine di questi anni di “catechesi” nel deserto che gli ebrei, cioè il popolo di Dio, Israele per intendersi, potrà ricevere il dono di una terra promessa, un luogo preparato dal suo Dio per benedirli e farne una grande nazione dalla quale nascerà il Salvatore di tutte le nazioni: Gesù Cristo.
Mosè è una figura di Gesù in quanto a servizio di Dio per liberare gli uomini. Possiamo leggere questo libro come prefigurazione del Vangelo: il faraone è il demonio oppressore, la schiavitù è il peccato, il Mar Rosso è la passione di Gesù che libera dal peccato e dalla morte e ottiene la libertà dei figli di Dio, la manna spirituale nell’Eucarestia e infine la terra promessa del Paradiso.
Mosè era un ebreo cresciuto però nella casa del faraone. Fino ad adulto aveva pensato di essere egiziano anche lui. Mosè era un uomo di scarsa comunicativa, sembrava un individuo di scarso spessore. Ma avverrà un incontro che gli rivelerà la sua identità e missione, la sua grandezza davanti al suo Dio. È conoscendo Dio che Mosè scopre la sua dignità, è alleandosi con Dio che diventerà capace di fare grandi cose. Dio fa di Mosè da un uomo inquieto, grigio, errabondo, orfano, un uomo di Dio determinato per la sua missione. Grande santo, “il più mite di tutta la terra”. Mosè è liberatore del suo popolo e profeta perché parlerà a nome di Dio. È anche figura del sacerdote che” intercede”, cioè si mette tra il popolo e Dio per ottenere le grazie. Più volte davanti alle ribellioni degli Ebrei nel deserto, stanchi per il lungo viaggio, a Dio che propone a Mosè di sterminare i ribelli, Mosè risponde sempre con la richiesta di perdono e di una nuova possibilità per il popolo. È un uomo di preghiera, un mistico che trasfigurato dagli incontri con Dio deve addirittura coprirsi il volto per non abbagliare le persone che incontra.
Potete ascoltare il libro dell’Esodo dalla pagina ufficiale di Annalisa Colzi, nella Playlist “LIBRO DELL’ESODO”.