Il mondo è così: buoni e cattivi
Nel mondo ci sono buoni e cattivi. Chi dà la vita per il prossimo e chi gliela toglie; chi prega e chi bestemmia; chi dà buon esempio e chi semina scandalo; chi vive nell’umiltà, pur avendo grandi talenti, e chi smania di comparire e di primeggiare; chi dà del suo al bisognoso e chi ruba; chi si rassegna nel dolore e chi si dispera.
Nel mondo ci sono buoni e cattivi; i figli di Dio e gli schiavi di Satana si riconoscono dalle opere.
Per divina disposizione devono stare assieme buoni e cattivi; si devono cibare alla stessa tavola, lavorare nello stesso ufficio e dormire sotto lo stesso tetto. Gesù narrò a proposito una parabola:
Un uomo seminò del buon seme nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, il suo nemico andò a seminare il loglio nel suo campo e se n’andò. Come poi il seminato germogliò, allora apparve anche il loglio. I servi del padrone di casa andarono a dirgli: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c’è il loglio?
Ed egli rispose: L’uomo nemico ha fatto questo. Ed i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a sradicarlo? Ma egli soggiunse: No, perché togliendo il loglio non abbiate a sradicare anche il grano. Lasciate che l’uno e l’altro crescano sino alla mietitura; al tempo della messe dirò ai mietitori: Raccogliete prima il loglio e legatelo in fasci per bruciarlo; il grano invece riponetelo nel mio granaio (S. Matteo, XIII-24).
Il grano rappresenta i buoni ed il loglio i cattivi; su questa terra hanno da stare assieme gli uni e gli altri.
Ora vi state chiedendo; ma tutto questo è cosa ovvia, che senso ha quindi questo articolo? Ve lo spiego subito:
Per noi il mondo è composto da cose opposte ma speriamo che un giorno diventi diverso, che cambi qualcosa, che diventiamo tutti buoni….insomma vogliamo cambiare il mondo eppure non cambiamo noi stessi. Questa cosa ci deve far riflettere: Gesù lo ha detto che alla fine separerà l’erba buona da quella cattiva. Quindi la nostra preoccupazione non deve essere quella di voler cambiare il mondo ma quella di entrare a far parte dell’erba buona. Cambiamo il nostro cuore, il nostro modo di essere, il nostro rapporto con Dio e il prossimo e allora avremo fatto qualcosa di molto più grande che cambiare un mondo: ABBIAMO VINTO NOI STESSI!