
Un adolescente cristiano di oggi come deve vivere in mezzo ai suoi coetanei?
Fortunatamente esiste ancora l’adolescente cristiano; quanti invece sono ormai nella dissolutezza più svariata, quanti sono diseducati e quindi per un adolescente cristiano diventa davvero difficile vivere non la propria fede.
Quante volte un adolescente cristiano si ritrova ad ascoltare discorsi malevoli, volgari a sfondo sessuali, bestemmie ecc. Come allora dovrebbe comportarsi per non sentirsi poi bullizzato e isolato dal gruppo? Far finta di niente e portare presto il discorso su temi migliori? Riprendere con gentilezza l’interlocutore? E come si relaziona tutto ciò con il precetto della correzione fraterna?
La risposta è semplice ed allo stesso tempo difficile da mettere in pratica. Ci vuole coraggio ma non è impossibile. Non dobbiamo spaventarci se rischiamo di essere isolati; direi, che è meglio perdere loro che Gesù Cristo, m a essere isolati è l’ultima opzione. Ciò che dobbiamo fare è appunto, lavorare su di loro e non facendo prediche o sermoni alla Sant’Antonio, ma dobbiamo con il nostro esempio dirigere i loro discorsi su altro, fare in modo che possano attraverso di noi comprendere che il loro comportamento non è sano spiritualmente, moralmente e socialmente.
Ma passiamo alla pratica…..
Siamo insieme ai nostri amici, qualcuno di loro racconta una barzelletta volgare e per giunta bestemmia anche… noi non dobbiamo mai ridere, mai ridere perché in quel momento il nome di Dio, di Gesù o della Beata Vergine viene profanato.
Il non ridere, e anche un certo rattristarsi, è già di per sé eloquente perché allora tutti capiscono che si sta guastando il piacere di stare insieme.
Non sempre è fruttuosa l’osservazione fatta sul momento e davanti a tutti, quindi dobbiamo parlare singolarmente ad ogni amico presente che rideva e far comprendere che ci si può ridere anche su altre cose.
Un adolescente cristiano oggi giorno deve quanto più possibile, coltivare la propria vita spirituale con la pratica sacramentale con la partecipazione anche quotidiana se possibile all’Eucaristia. Così solamente si rimane non solo forti, perseverando tra amici lontani da Dio ma si diviene valanga, trascinando anche loro sul cammino della fede.