Il Figlio dell’uomo troverà la fede sulla terra?
La seconda venuta
la fede a rischio di estinzione
Nel Vangelo di Luca il Signore si pone una domanda: “Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8)
Questa domanda ci dà una certezza e ci pone un dubbio. La certezza è: Gesù tornerà sulla terra. Ovviamente non ci si riferisce qui alla venuta quotidiana di Cristo nel cuore del fedele, nella santa Comunione, oppure ad ogni Messa che viene celebrata nelle varie parti della terra. Qui il Signore Gesù viene sempre, ad ogni momento. Il Cristo si riferisce, nella domanda che pone, alla sua seconda venuta, che è dogma di fede. Prima della fine del mondo e del Giudizio universale, infatti, è promessa una seconda venuta del Signore. Come sarà questa seconda venuta, è difficile dirlo: sappiamo però che ci sarà. Nel giorno dell’Ascensione vi fu infatti la promessa dei due angeli: “Quel Gesù che vi è stato sottratto verrà nello stesso modo con cui l’avete visto salire in Cielo” (At 1,11).
troverà la fede?
Il dubbio è quello che pone lo stesso Gesù: troverà la fede? La domanda è espressa in modo tale che fa supporre la riposta: forse non la troverà. Nel linguaggio comune usiamo anche noi tali interrogativi; siamo in ritardo e ci domandiamo: “arriveremo in tempo?”; Gianfranco ha 39 di febbre e ci chiediamo: “riuscirà a fare l’esame di latino?”. E’ più no che sì.
Gesù tornerà. Non si domanda: “il Figlio dell’uomo troverà la carità?”. No, si chiede se troverà la fede. Dunque è la fede quella che conta, che è a rischio di estinzione. E’ vero che alla fine della vita saremo giudicati sulla carità, scrive san Giovanni della Croce; è vero che al giudizio universale ci saranno le parole: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere”, ma il pericolo attuale è quello di un mondo senza fede, non senza carità.
la battaglia della fede
Il maligno lo sa bene, e la sua opera è il tentativo di far sparire dalla faccia della terra la fede in Cristo. Quando non si crederà più in Lui come Signore e unico Salvatore, il mondo sarà deserto, vuoto. Qua e là vi sarà sempre qualche opera di carità, ma senza il Cristo il quadro sarà terribilmente desolante. “Signore, da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna”, disse un giorno Pietro a Gesù. E se spariscono le parole di vita eterna, si vive un orizzonte terreno senza speranza di Cielo, senza preghiera, quindi senza amore, quindi senza vita. Un inferno.
La nostra battaglia è quella della fede. “Chi è che vince il mondo, se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?” (1 Gv 5,5). Ne è prova il fatto che se uno compie un atto di carità, viene apprezzato e anche applaudito, ma se uno afferma pubblicamente che Gesù è Dio e che la vita e la salvezza eterna dipende solo da Lui, viene subito attaccato, contrastato e deriso.
Compiere l’atto di fede in Cristo e di conseguenza osservare i suoi comandamenti è il grido della nostra vittoria, l’atterramento di Satana e dei suoi alleati.
Tisbita