Indifferenza dinanzi alla Passione di Cristo
Oggi quando parliamo della passione di Cristo rimaniamo indifferenti, proprio come si rimane dinanzi ad un discorso del “più e del meno”. Dovremmo invece come i santi, piangere lacrimoni di pentimento per essere stati la causa di tale sofferenza e versare lacrime di emozione, dinanzi a quel grande gesto di amore che Gesù ha fatto per noi.
Come innamorarsi della passione di Cristo
Forse umanamente parlando è anche normale; siamo così difettati, così miseramente sbagliati, pieni del nostro “Ego” che ci è difficile provare dolore, compassione, gratitudine per Colui che senza esitazione ha dato la sua vita per salvarci e aprirci le porte della vita eterna.
Vediamo allora come possiamo innamorarci della Passione di Cristo, ce lo spiega suor Ostia del Cuore Immacolato:
Come innamorarsi della passione di Cristo? Un esempio magistrale ci viene da una piccola insegnante di nome santa Gemma Galgani. Questa santa stimmatizzata, giò da bambina,, era avida di sentire dalle sue maestre – le suore Oblate dello Spirito Santo – il racconto della Passione di Cristo. Lei stessa, nella sua estrema innocenza, racconta:”Mostrai questo desiderio alla maestra mia, e cominciò giorno per giorno a spiegarmi qualcosa, e per questo sceglieva un’ora quando le altre bimbe erano a letto.
Una sera mi spiegò qualche cosa sulla croficissione, della coronazione, della passione di Cristo. Me li aveva spiegati così bene che provai tanto dolore e compassione che mi venne all’istante una febbre così fort che per tutto il giorno dopo, dovetti stare a letto”.
La sensibilità si Santa Gemma
La maestra avendo intuito la sensibilità soprananturale della sua giovane alunna, prese a cuore questo suo desiderio e le insegnò con molta premura “la materia” che tanto desi-derava conoscere. A volte, mentre raccontava gli eventi dolorosi della salita al Calvario di Gesù, guardava dritta negli occhi la piccola Gemma e le sussurrava: «La meditazione sulla Passione di Cristo deve essere per te la cosa più cara».
In effetti, chi conosce le vette di santità raggiunte da questa Santa, sa che fu proprio così: i dolori di Gesù divennero il pensiero e il desiderio costante della giovane alunna, la meditazione si trasformò in breve tempo in contemplazione fino ai rapimenti mistici, e la contemplazione in partecipazione fino a rivivere nel suo corpo e nella sua anima la stessa Passione del Redentore. In breve tempo, poté lei stessa affermare: «Le piaghe di Gesù rimasero così bene nella mia mente che non si sono più cancellate».
Gemma, raccontando ancora i “primi passi” del suo innamoramento verso Gesù Crocifisso, riferisce che continuava ad andare a scuola ogni giorno con il desiderio sempre crescente di ricevere Gesù Eucaristico e conoscere sempre meglio la sua Passione. Ecco un aneddoto interessante, che rivela il suo impegno scolastico finalizzato a ottenere la maggior conoscenza delle pene del Redentore. Racconta lei stessa:
“Ottenni dalla maestra che ogni volta che avessi avuto un dieci al lavoro e allo studio, me ne avrebbe spiegata per un’ora intera. Non bramavo di più: ogni giorno avevo dieci, e ogni giorno avevo la spiegazione sopra un punto della Passione. Molte volte riflettendo sui miei peccati e all’ingratitudine mia verso Gesù, cominciavo insieme a piangere. In questo stesso anno cominciò anche in me un altro desiderio; in me sentivo crescere una brama di amare tanto Gesù Crocifisso, e insieme a questo una brama di patire e aiutare Gesù nei suoi dolori”.
Sappiamo bene che tale brama divenne presto passione incontenibile, fino a portarla all’offerta di se stessa come vittima per i peccatori.
La povera Gemma, come lei stessa si chiamava, visse solo venticinque anni e nell’agiografia sono poche le anime che al pari di lei si sono trasformate in Cristo Crocifisso così perfettamente e così velocemente.