Essere genitori una questione sempre più complicata
Essere genitori, alla ricerca dell’equilibrio
Essere genitori autorevoli o genitori autoritari? O forse, invece che essere genitori solamente, non sarà meglio essere anche amici dei figli?
Quanto è difficile essere genitori oggi! Abbiamo visto come sia in forte espansione il triste fenomeno dei giovani suicidi. Il suicidio giovanile è la seconda causa di morte dei ragazzi al di sotto dei vent’anni. Cosa manca ai giovani? Cosa manca oggi per essere bravi genitori? Certo, non esiste un modello prestampato per essere buoni genitori. Si sbaglia come figli e si sbaglia anche quando siamo genitori. Pur con coscienza di voler fare il meglio per i nostri figli.
Lasciamo stare i genitori-amici
Innanzitutto credo sia importante essere consapevoli della propria posizione. Credo che un genitore non debba mai porsi sullo stesso piano dei figli. E’ il fatto di essere genitore che impone un ruolo completamente diverso da quello del figlio. Il genitore non è il compagno di scuola o l’amico del figlio.
I cosiddetti genitori-amici, a scapito del ruolo, non fanno che creare confusione e incertezza nella mente e nella psiche già così fragile degli adolescenti. Se di fronte al genitore il figlio pensa di confrontarsi con un coetaneo, il ruolo genitoriale verrà irrimediabilmente a mancare.
E per timore di perdere l’affetto dei figli, noi genitori spesso ci poniamo sullo stesso piano per dimostrare che siamo loro vicini, che con noi possono confidarsi. Vogliamo calarci al loro piano perché abbiamo paura che si allontanino. Il genitore arriverà ad implorare l’attenzione dei figli e i figli cercheranno da altre parti quei punti di riferimento che non troveranno in casa. I ruoli si sono invertiti, le regole non ci sono più. E allora?
E anche i genitori autoritari
Appurato (a mio parere) i ruoli diversi e che il genitore deve fare il genitore e non l’amico, bisogna anche non rischiare di essere genitori autoritari. I genitori non detengono il potere sui figli; non possono svilirli, imporre regole su regole dietro al “si fa così e basta!”, pena la ribellione anche violenta alla ricerca di libertà e autonomia.
Coscienti quindi dei ruoli diversi che impongono comportamenti diversi, non dobbiamo mai mancare di essere attenti e premurosi, capaci di ascoltare e di “perdere” tempo con loro. I figli, fin da piccoli, “bevono” ciò che vedono dai genitori.
Punti fermi
E l’esempio parte da come siamo noi. Se siamo onesti nel lavoro e nei rapporti; se siamo coerenti con quello che diciamo e facciamo. I figli vedono e capiscono benissimo se viviamo una vita conforme al nostro credo. Se manteniamo le promesse fatte. Se ammettiamo i nostri errori quando sbagliamo. Se sappiano chiedere scusa quando agiamo istintivamente e bruscamente. Se viviamo le nostre emozioni con loro, se stiamo bene con loro, se sono parte della nostra vita.
E capiscono che il ruolo dei genitori è diverso dal loro. Perché il genitore è colui che mette i punti fermi, che delimita i confini, riuscendo a spiegare e a comunicare il “perché” di certe scelte e certi limiti. E quando nasce la ribellione, i genitori comunque sono sempre presenti. Perché lo sono stati fin da sempre. Sempre presenti, nella libertà dei figli di scegliere e anche di sbagliare.
Senza dimenticare la mano materna di Maria a cui li abbiamo affidati fin dal grembo materno.
Queste sono semplicemente considerazioni personali, su cui si può non essere concordi; non sono verità rivelate.
Ma se facciamo, o meglio tentiamo di fare un cammino cristiano alla sequela di Gesù, su una cosa non possiamo non essere d’accordo. Nel processo educativo e di crescita dei nostri figli, non può e non deve mancare la nostra preghiera quotidiana per loro. Una preghiera viva perché lo sguardo di protezione di Gesù non manchi mai.
E pregare con costanza per i propri figli non è certo l’ultimo dovere di noi genitori.
Giovanni