Come reagì padre Pio quando il Vaticano lo segregò?
Un aspetto molto importante che distingue i veri veggenti, le vere anime predilette da Dio, è proprio la virtù dell’obbedienza. Il Vaticano infatti segregò padre Pio, e non fu certamente una passeggiata, fu allontanato dai suoi figli spirituali e da qualsiasi altro fedele. Padre Pio però con grande sottomissione e obbedienza, si mise nelle mani della Chiesa, accettando con amore e per amore di Cristo, tale prova. Ma vediamo i particolari.
La segregazione del Vaticano
A San Padre Pio venne impedito di celebrare la Messa pubblicamente per ben 3 anni, e non poteva nemmeno assistere spiritualemente attraverso mezzi epistolari. In pratica era come se il santo frate fosse morto.
Le stigmate miracolose di Padre Pio non portarono solo folle immense di gente al convento, ma sollevarono tante critiche, invidie, persecuzioni, odio. Insomma una croce davvero gigante sulle spalle di un povero frate spesso malaticcio.
Perchè il Vativano segregò il santo frate?
Il Vaticano temeva che la fama di Padre Pio si basasse su una menzogna e che la gente stesse seguendo un falso profeta.
Vennero quindi avviate molte indagini, e furono perfino installati dispositivi di ascolto segreti per captare le sue conversazioni.
Nella gerarchia ecclesiastica però, c’erano anche personaggi che nutrivano invidia verso San Pio. In realtà non trovando nulla che potesse condannarlo perché la sua condotta di vita era esemplare, santa, quindi iniziarono a mettere in giro pettegolezzi e calunnie, dicendo che egli conduceva una doppia vita.
Questo culminò nella piena segregazione proibendo a padre Pio di agire come sacerdote in modo pubblico.
Una folla furiosa accorse in sua difesa
Addirittura si parlava anche di trasferimento del frate in un altro convento, e sarebbe rimasto top secret la nuova dimora del frate. Le persone del luogo però venuti a sapere di un presunto trasferimento, si infuriarono. Infatti una sera, una grande folla verso le ore 22.00, marciò alla volta del convento, sbarrando la porta a un sacerdote che si credeva avrebbe portato via Padre Pio.
La gente non se ne andò finché Padre Pio non parlò dicendo: “Miei amati figli, ora vi imploro di ascoltarmi, come fate sempre, e di tornare a casa senza far male a nessuno”.
Questo mostrò chiaramente agli officiali della Chiesa che Padre Pio non avrebbe potuto essere trasferito senza problemi. Il Vaticano decise allora di limitare le sue facoltà, rimuovendolo dalle attività pubbliche.
“Padre Pio deve essere spogliato di tutte le facoltà del suo ministero sacerdotale, tranne della facoltà di celebrare la Santa Messa, cosa che può continuare a fare, a condizione che avvenga in privato, tra le mura del convento, nella cappella interna, e non pubblicamente in chiesa”.
Per lui era una croce difficile da portare, ma obbedì e si sottomise al decreto.
Il superiore del monastero lesse a Padre Pio il decreto, e il santo frate rispose: “Sia fatta la volontà di Dio… La volontà dei superiori è la volontà di Dio”.
Padre Pio trascorse gli anni successivi in silenzio, celebrando la Messa privatamente e non accettando visitatori.
Non poteva nemmeno scrivere ai suoi figli spirituali.
Figlio umile e obbediente
In quel periodo, molti accorsero in difesa del frate cappuccino, organizzando petizioni, scrivendo lettere e perfino pubblicando libri.
Padre Pio rimase colpito da questa risposta, ed esortò tutti a smettere, scrivendo al vescovo locale per esprimere il suo dissenso nei confronti del loro comportamento.
“Devo ripetere che sono decisamente disgustato dall’indegno comportamento di certi falsi profeti che parlano a mio nome… dovrebbero porre fine a questa propaganda falsa e indegna, ma nel frattempo hanno proseguito nel loro fanatismo morboso, non curandosi della suprema autorità della Chiesa. Mi rivolgo quindi, come figlio umilissimo e del tutto obbediente alla Chiesa cattolica… Con profonda umiltà bacio il suo anello sacro e mi professo a Sua Eccellenza suo figlio umilissimo e obbediente”.
Anche se le accuse rivolte nei suoi confronti risultarono false (e alla fine gli venne permesso di esercitare il suo ministero senza restrizioni), Padre Pio si sottomise al decreto e rimase in islenzio, confidando nel progetto provvidenziale di Dio.